È impossibile separare la storia di Firenze da quella dei Medici: la famiglia di mercanti e banchieri, mecenate delle arti e delle lettere, che ebbe il controllo politico ed economico di Firenze e poi tutta la Toscana fino al 1737. La dinastia medicea trasformò Firenze, una delle repubbliche più fiorenti d’Italia, nel loro dominio personale e contribuirono a creare lo splendore del Rinascimento. Ed è quello che la serie ‘I Medici’ cerca di mostrare nelle sue tre stagioni. Ma è successo davvero tutto ciò che vediamo sullo schermo?
Secondo Rachel Valle, guida di Firenze e autrice dei libri ‘Eleonora de Toledo sposa amata di Cosimo I de’ Medici’ e ‘La Qabbalah ebraica alla corte di Cosimo I de’ Medici. Allegorie e simboli in Palazzo Vecchio’ la realtà e la finzione si mescolano nella serie. Vuoi sapere cosa è successo da vero nella Stagione 1? Ti raccontiamo tutto!
La morte di Giovanni di Medici
Giovanni di Bicci de’ Medici è davvero morto avvelenato?
No. Giovanni si spense il 20 febbraio 1429 (probabilmente a causa della gotta), a quasi settant’anni di età. Non fece testamento, ma secondo il bisnipote Lorenzo il Magnifico lasciò un patrimonio di circa 180.000 fiorini (Fabroni, 1874, p. 6).
Dunque, non è stato avvelenato, in ogni caso la cicuta (come nella fiction) mostra altri sintomi. Si ritiene che la dose mortale per un essere umano sia di qualche grammo di frutti verdi. Nell’uomo l’ingestione della cicuta provoca problemi digestivi, cefalee e in seguito parestesia, diminuzione della forza muscolare e infine una paralisi ascendente.
I vestiti e la barba
L’uso della barba non era molto comune tra i fiorentini nel XV secolo però tutte le immagini che rappresentano i Medici nella serie sono di uomini con la barba. Quindi, c’era o non c’era la barba?
Probabilmente no. Gli uomini del primo rinascimento non portavano tendenzialmente la barba. A partire dalla metà del Cinquecento per gli uomini adulti è di moda portare la barba, ma non lunghissima, giusto come cornice “virile” del proprio volto.
Per quanto riguarda gli abiti ci sono molte licenze, in ogni caso il modello proposto nella Fiction è più legato al gusto fine Quattrocento inizio Cinquecento.
La Cupola della Cappella dei Principi
In uno degli scatti effettuati dopo la morte di Giovanni, appare la Basilica di San Lorenzo, oggi parte del Complesso Mediceo, e possiamo vedere la Cupola della Cappella dei Principi. Ma la cupola non è stata eseguita solo nel periodo di Ferdinando I, dal 1587?
Infatti, la Cappella Dei Principi è edificata per volere di Ferdinando I de’ Medici, incaricata in seguito ad un concorso indetto nel 1602, vinto dall’architetto Matteo Nigetti, inizio lavori a partire dal 1604. Quindi, la cupola non esisteva quando dalla morte di Giovanni di Medici.
La cupola del Duomo
La cupola del Duomo è uno dei protagonisti della prima stagione della serie e, così come nella fiction, è stata fortemente voluta da Cosimo il Vecchio. Fu la sua più grande scommessa e rischio!!! Cosimo il Vecchio sostenne la candidatura di Brunelleschi, anche se c’era un concorso pubblico, di fatto fu Cosimo a scegliere lui per il lavoro che fino ad oggi meraviglia tutti coloro che vengono a Firenze.
Gli amori di Cosimo
Nella serie, una donna chiamata Bianca appare come il grande amore di Cosimo il Vecchio. Però non ci sono notizie certe e fondate su di lei. Per quanto riguarda il suo matrimonio con Contessina de’ Bardi, così come nella fiction, fu di convenienza, come del resto la maggior parte delle unioni. Lotta, detta Contessina de’ Bardi di Vernio – Figlia di Alessandro di Sozzo Bardi, conte di Vernio, e di Cammilla (Milia) di Raniero di Galdo Pannocchieschi, conte d’Elci, nacque nel 1391 o nel 1392. La nobile famiglia de’ Bardi di Vernio, insieme alla famiglia dei Peruzzi, era decaduta dopo il tracollo finanziario, in seguito al mancato risarcimento dei prestiti finanziari concessi al Re d’Inghilterra Edoardo III. La ragione per cui fu scelta Contessina era il suo “cognome”, in modo che Cosimo potesse elevarsi socialmente da un punto di vista della visibilità politica e sociale. Fu un matrimonio sereno. Naturalmente è vera la vicenda con la schiava circassa Maddalena, ma non era rossa e dai tratti somatici caucasici come ci fanno vedere nella serie. In realtà era scura di pelle, infatti, dalla loro relazione nasce Carlo de’ Medici, che in seguito fu ordinato cardinale. Andrea Mantegna esegue, per conto di Cosimo il Vecchio, il Ritratto di Carlo de’ Medici (1466 ca), oggi conservato alla Galleria degli Uffizi. E come si vede dall’immagine la pelle è scura, così pure i capelli sono ricci, altra tipica caratteristica di chi ha la pelle scura.
L’antipapa
Giovanni XXIII, cardinale Baldassarre Cossa, nacque probabilmente a Napoli, intorno al 1360-65. Inviato all’Università di Bologna, il Cossa vi ottenne, al termine di un ciclo di studi durato più di dieci anni, un dottorato in diritto che i suoi avversari attribuirono in seguito più al favore che al merito. La scelta della carriera ecclesiastica sembra gli sia stata imposta per ragioni di opportunità.
Ma come è diventato papa? La sua elezione è stata permeata di giochi disonesti e corruzione come mostrato nella serie? Contrariamente a quanto mostrato nella serie, Giovanni XVIII non fu eletto papa in un normale conclave a Roma, ma in un concilio a Bologna come successore di Alessandro V, il pontefice nominato dal Concilio di Pisa (1409).
Il suo legame con i Medici era vero, Cossa fu sempre sostenuto della famiglia fiorentina che, grazie a lui, entrò nella gestione delle riscossioni delle decime papali, ricavandone profitto e potere.
Cosimo il Vecchio stesso accompagnò l’antipapa al Concilio di Costanza e fu Giovanni di Bicci de’ Medici, alla fine di lunghe trattative condotte da un suo agente, a consegnare 35.000 gulden renani al conte palatino di Heidelberg per liberare Cossa dalla prigione, in Germania, in cui era stato rinchiuso dopo la deposizione.
Cossa morì a Firenze, il 27 dicembre 1419 e la amicizia con i Medici durò fino alla fine. Tanto è così che la famiglia fiorentina fece innalzare da Donatello e Michelozzo una tomba che fu posta, dopo lunghe discussioni, nel battistero della cattedrale di Firenze e che venne eseguita intorno al 1425-30. L’antipapa ebbe l’onore di essere sepolto nel Battistero di San Giovanni Battista a Firenze.
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