Piano piano, Firenze riparte, e niente meglio per celebrare questa rinascita con ciò che di tipico e tradizionale rappresenta la moda per Firenze. Il 24 e 25 ottobre le porte delle più importati Maison verranno aperte come un simbolo del “rinascimento” Italiano. È ApritiModa, di cui ci parla in esclusiva la giornalista e ideatrice, Cinzia Sasso nella seguente intervista.
Antica Torre – Dal 2017 (in Firenze dal 2018) ApritiModa porta il pubblico alla scoperta dei luoghi più nascosti e segreti del mondo della moda. Cosa cambia con il COVID-19, ci sono restrizione per “aprire le porte delle maison”?
Cinzia Sasso – Riuscire a organizzare ApritiModa è stato un atto di grande coraggio e un po’ anche un azzardo, ma sono certa che manifestazioni come queste siamo l’arcobaleno all’orizzonte di cui il Paese ha bisogno. Certo quest’anno non ci saranno le file di persone in attesa davanti alle maison, ma l’ingresso sarà solo su prenotazione e con numeri limitati per rispettare le regole del distanziamento sociale.
AT – Alcune persone possono pensare che in un momento di crisi mondiale, dovuto alla Pandemia, parlare di moda sia superficiale. Cosa diresti a chi non ha ancora capito l’importanza del mercato della moda non solo per Firenze e per l’Italia, ma per il mondo?
CS – La moda non è pailletes e vipperia. È uno dei settori trainanti l’economia del nostro Paese, la seconda industria italiana. Questo significa posti di lavoro e reputazione nel mondo. Dev’essere anche il nostro orgoglio, perché esprime la bellezza e la bravura di cui solo noi siamo capaci.
AT – Quali sono le maison facenti parte del progetto a Firenze e che cosa i visitatori possono aspettarsi?
CS – Abbiamo 75 <porte aperte>, disseminate in undici regioni d’Italia dal Friuli alla Sardegna. Luoghi dove nasce e diventa prodotto il Made in Italy. La Toscana è una delle regioni più rappresentate e offre quattordici opportunità di conoscenza uniche. Sul sito ApritiModa c’è l’elenco e la descrizione di tutti i luoghi aperti alle visite, Io posso citarli solo in ordine alfabetico, perché ognuno è straordinario a modo suo. L’Antico Setificio Fiorentino, Enrico Coveri, Ermanno Scervino, la Fondazione Arte della seta Lisio, il laboratorio d’arte del Teatro alla Pergola e quello del Maggio Musicale Fiorentino, Loretta Caponi, il Museo del tessuto di Prato, il Museo Salvatore Ferragamo, la fabbrica giardino di Prada a Valvigna, la Premiata Tessitura TACS, l’artigiano delle scarpe Stefano Bemer.
AT – Come viene fatta la scelta delle maison? Quali sono i requisiti?
CS – Il requisito fondamentale è quello di essere realtà autenticamente Made in Italy. Di essere cioè una tesserina delle tantissime che compongono il mosaico del nostro saper fare. Possono essere marchi di importanza mondiale o piccoli artigiani, l’importante è che siano davvero luoghi dove si perpetuano la creatività, la qualità e il saper fare. Alle aziende partecipanti noi chiediamo una sola cosa: quella di raccontare ai visitatori una storia, la loro storia. Vogliamo che il pubblico torni a casa con una storia vera nel cuore e nella testa.
AT– Quanti visitatori sono attesi a Firenze?
CS – Quest’anno il successo di ApritiModa non si potrà misurare con i numeri, perché per ovvio senso di responsabilità abbiamo limitato le presenze. Abbiamo però lavorato molto sul sito. E se anche quest’anno solo a pochi fortunati sarà possibile toccare con mano la bellezza di questi luoghi, a moltissimi sarà possibile conoscerli attraverso le foto e le storie di ognuno che raccontiamo sul web e sui social, da Instagram, a Facebook a Linkedin.
AT– A parte le norme di sicurezza COVID, quale sono le novità dell’evento del 2020?
CS – Questa è la prima edizione nazionale. Nel 2017 siamo partiti da Milano, nel 2018 abbiamo fatto un’edizione meravigliosa a Firenze, nel maggio 2019 una seconda edizione milanese, con oltre ventimila visitatori. Il 2020 è un anno cruciale, l’anno della svolta. Da quest’anno saremo un appuntamento fisso, credo sempre nel mese di ottobre, e destinato a scoprire e far scoprire sempre più realtà.
AT – L’evento svolge un ruolo importante nell’apprendimento degli studenti del settore moda. Puoi parlarne un po’?
CS – Nelle prime tre edizioni gli studenti delle scuole e delle università che hanno a che vedere con la moda hanno svolto un ruolo fondamentale. Hanno fatto da guide volontarie alle visite, formati per il compito dalle stesse maison, hanno dunque avuto l’opportunità di entrare in contatto diretto con quelli che sono gli oggetti diretti – e spesso anche il sogno – dei loro studi. La situazione del 2020 ci ha impedito di realizzare questa parte del progetto, ma agli studenti della Naba abbiamo affidato il compito di documentare con video e foto le due giornate. E comunque adoro poter fare qualcosa insieme e per gli studenti: dalla prima edizione lavora con me Emma Pradella, una ragazza che mi ha chiesto di partecipare quando studiava editoria di moda alla Saint Martins di Londra e che è l’autrice di gran parte dei testi presenti sul sito. Ora lavora con me anche Mariavittoria Zaglio, che ha appena concluso un master di giornalismo. Per me sono state preziosissime, e spero di essere stata per loro una buona scuola.
AT – Parlando della storia di ApritiModa, come è nata l’idea di realizzare l’evento e come è stata accolta dalle maison? Cosa è cambiato dal primo anno dell’evento ad oggi?
CS – Io sono una giornalista e per me ApritiModa è semplicemente un altro modo di raccontare delle storie. Per molti anni ho raccontato storie con le parole, ora lo faccio in questo modo. E poi la molla è stata l’amore per questo nostro meraviglioso Paese, il più bello e il più <bravo> del mondo, un pensiero questo che mi viene a galla sempre durante i miei viaggi all’estero. Di ApritiModa mi piace anche il gioco della scoperta, l’idea di portare le persone a scoprire cosa c’è dietro porte che magari hanno visto mille volte, ma erano chiuse e non svelavano il patrimonio che nascondono.
AT – Stai lavorando in nuovi progetti che abbia voglia di condividere con i nostri lettori?
CS – Non posso dirlo finché non lo faccio… è un’idea geniale che devo tenere riservata finché non inviterò tutti voi a seguirmi nella nuova avventura. Ma non abbiate timore: prima di tutto continuerò ad arricchire ogni anno di più ApritiModa!