Non è nessuna novità che Firenze sia la culla del rinascimento. La sua storia, però, è iniziata molto prima e se guardiamo bene possiamo ritrovare le tracce del periodo medioevale per le vie della città. Ma noi vogliamo parlare di un tesoro architettonico in specifico: le “Case Torri”.
Secondo Nicoletta Casali, nel libro “Alla ricerca delle ‘case torri’ a Firenze”, “le torri sono edifici simbolo delle conflittualità e delle rivalità politiche che segnarono la fine dell’epoca feudale e la nascita del Comune. Intorno all’anno 1000, all’esaurirsi della Lotta per le Investiture tra il Papato e l’Impero che ne uscì indebolito, le città avevano cominciato ad espandersi e a registrare un lento e graduale incremento demografico. Le invasioni erano diminuite e le città avevano potuto fornire ai cittadini protezione: dall’esterno con le fortificazioni, all’interno con la organizzazione della vita politica ed economica”.
In questo scenario, le torri rappresentavano prestigio e potere, e potevano essere costruite anche con uno spazio urbano limitato, purché in verticale. Di là su era possibile controllare gli avvenimenti che si svolgevano in città. Guardare la città dall’alto era sinonimo di superiorità.
“A differenza delle torri costruite lungo le mura, che fungevano da posti di guardia o da porte fortificate, queste erano utilizzate come alte abitazioni di difficile accesso nelle quali ci si rifugiava nei momenti di pericolo. Durante i conflitti I proprietari delle case si chiudevano dentro, impedendo l’ingresso dall’esterno sia in caso di incursioni di nemici esterni che di lotte delle fazioni interne”.
La solida muratura era interrotta da poche aperture quadrangolari di misura modesta che fungevano da finestre e che permettevano alla luce di entrare all’interno solo lo stretto necessario. Aperture lunghe e strette, come anguste porte/finestre consentivano. L’ingresso e l’uscita dai ballatoi o torrazzi.
Poiché in origine non esisteva un ingresso al piano della strada, si poteva accedere all’interno delle torri dal tetto delle case vicine utilizzando ballatoi in legno, strutture mobili collegate da scale a pioli che si potevano agevolmente eliminare in caso di pericolo. I torrazzi erano sostenuti da grosse travi detti sergozzoni che andavano ad incastrarsi obliquamente nelle buche pontaie ed erano bloccati dalle relative mensole.
All’interno avevano un aspetto semplice e severo, ad ogni piano si trovava un ampio locale collegato agli altri da botole alle quali erano appoggiate le scale a pioli. La luce proveniva da poche e piccole finestre perché la costruzione non fosse indebolita e non offrisse vantaggi agli assalitori.
I servizi erano al piano terra della corte, all’interno dell’isolato composto da più torri di una stessa consorteria, legate dalle strutture mobili, dove era possibile accedere alle scorte di acqua e di legna. Nei periodi in cui le lotte erano più frequenti, si utilizzava la stanza
all’ultimo piano per cucinare perché qui si poteva smaltire il fumo del fuoco attraverso le aperture del tetto. I camini si diffusero in seguito. Da quando, alla fine del XII secolo, si erano affermate le consorterie, associazioni di più famiglie nobili appartenenti ad uno stesso ceppo familiare, si erano sviluppati isolati di torri e case adiacenti, collegati fra di loro da ballatoi e torrazzi.
Le prime case torri documentate sono 5 e risalgono alla fine dell’XI secolo, in seguito si diffusero fino ad esserne documentate anche più di 160.
Il potere viene dall’alto
Non ci è voluto molto per che i borghesi iniziassero anche loro a costruire “case torri”, come segno di distinzione e di salita nella scala sociale. In pratica, le “case torri” venivano costruite accanto alla casa “vera” della famiglia, venivano fatte in pietra con forte bugnato o levigate a filaretto. Come potete immaginare, la competizione per chi aveva la torre più austera era grande!
Ma la gara delle torri più alte non ha gradito il Comune, che emanò lo statuto intitolato “De turribus exquadrandis” con il quale impose la “scapitozzatura” delle torri più alte delle famiglie che rivaleggiavano nel costruirle sempre più elevate. Così, solamente la torre di Arnolfo di 94 metri o 160 braccia circa e quella del Bargello di 57 metri o 100 braccia circa, come opere pubbliche, simboli del potere del Comune, poterono vantarsi della loro altezza e mantenerla intatta.
Queste due si possono ammirare come le altre 41 che vi consigliamo di visitare.
- Torre dei Gianfigliazzi via Tornabuoni numero 1 – Antica Torre Tornabuoni
- Torre dei FIlipetri via dei Leoni numero 2
- Torre di Arnolfo piazza della Signoria
- Torre dei Salterelli piazza dei Salterelli numero 4
- Torre dei Gherardini via Lambertesca 28r
- Torre dei Girolami via Lambertesca in palazzo Bartolommei
- Torre dei Baldovinetti borgo santi Apostoli numero 4r
- Torre degli Acciaiuoli borgo santi Apostoli numero 8r
- Torre dei Consorti lungarno Acciaiuoli numeri 6r e 8r
- Torre degli Amidei via Por Santa Maria numeri 9/11
- Torre degli Judii via delle Terme numeri 3/5
- Torre dei Buonedelmomti via delle Terme numero 13r
- Torre dei Visdomini via delle Oche numero 20r
- Torre di Sant’Antonino via dello Studio numero 3
- Torre La Pagliazza piazza Santa Elisabetta numero 3
- Torri Donati/Ricci il Corso numero 48r
- Torre dei Ghiberti poi Donati poi Ricci il Corso numero 46r
- Torri dei Donati il Corso numero 33
- Torre dei Donati borgo degli Albizi numero 11
- Torre dei Pazzi di Valdarno borgo degli Albizi numero 30r
- Torre dei Donati via Matteo Palmieri numero 35r
- Torre degli Alberti borgo Santa Croce n. 6r angolo via dei Benci
- Torre dei Peruzzi piazza Peruzzi numero 4
- Chiesa di Santa Margherita d’Antiochia via santa Margherita
- Torre dei Giuochi via santa Margherita numeri 13r/1
- Torre la Castagna piazza san Martino numero 1
- Oratorio dei Buonomini di san Martino piazza san Martino
- Torri dei Della Bella via dei Tavolini numero 2 e via dei Tavolini angolo piazza dei Cimatori
- Abitazione degli Abati via dei Tavolini numero 8
- Torri dei Galigai via dei Tavolini numero 1r, via dei Cerchi numero 11r, via dei Cimatori numero 10
- Torri dei Cerchi via della Quarconia angolo via dei Cerchi
- Torre degli Alepri via della Condotta numero 52r
- Torre dei Sacchetti via della Condotta numeri 18/20r
- Torre dei Boscoli via del Proconsolo numero 4
- Case dei Cavalcanti via dei Calzaiuoli 11r
- Torre dei Compiobbesi via Calimala palazzo dell’Arte della Lana
- Torre dei Foresi via Porta Rossa angolo piazza Davanzati
- Torre dei Monaldi via Porta Rossa numero 19 in palazzo Bartolini
- Torre degli Strozzi via Monalda numero 1r
- Torre degli Agli via Vecchietti numero 6
- Torre dei Marignolli via dei Cerretani numero 2
- Torre dei Rondinelli borgo San Lorenzo numero 26
- Torri degli Adimari via Calzaiuoli numero 45