Non ci potrebbe essere un posto migliore per ospitare la mostra Children, del grande fotografo americano Steve McCurry, del Museo degli Innocenti, una delle più antiche istituzioni pubbliche italiane preposte alla tutela dell’infanzia.
100 fotografie saranno esposte fino all’8 ottobre nella prima mostra tematica dedicata all’infanzia. Gli scatti sono stati realizzati in quasi cinquant’anni di attività e ritraggono bambini provenienti da ogni angolo del mondo in scene di vita quotidiana. Una galleria di ritratti sorprendenti che racconta la storia dell’infanzia in tutte le sue sfaccettature con una caratteristica comune a tutti, lo sguardo dell’innocenza.
Diversi ma uguali
I bambini immortalati dalle lenti di McCurry sono diversi per la loro etnia, abbigliamento e tradizioni ma esprimono lo stesso sentimento con la loro inesauribile energia, gioia e capacità di giocare anche nei contesti più anomali e difficili, spesso determinati da condizioni sociali, ambientali o conflittuali.
Grazie alla sua straordinaria capacità narrativa, ogni immagine è un vero e proprio capitolo della storia che diventa una finestra sulla vita dei soggetti catturati dall’obiettivo, capace di esprimere l’essenza e la passione, in questo caso, per i bambini, di cui riesce a trasmettere la genuinità e spensieratezza.
La mostra fiorentina inizia con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e poesia, di sofferenza e gioia, stupore e ironia. Il visitatore seguirà idealmente McCurry nei suoi viaggi attraverso l’India, la Birmania, il Giappone, l’Africa fino al Brasile, incontrando le etnie più lontane attraverso le condizioni sociali più disparate, evidenziando una condizione umana fatta di sentimenti e sguardi universali il cui orgoglio afferma la stessa dignità.
McCurry Children è un viaggio nell’infanzia per incontrare piccoli esseri umani che affrontano condizioni così diverse, ma che parlano una lingua in cui tutti possono riconoscersi. Un viaggio anche nella memoria della propria infanzia, anche spunto di riflessione sulla responsabilità che abbiamo nei confronti delle nuove generazioni, nella consapevolezza che il sogno di un futuro più giusto dipende dalle azioni del nostro presente.
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