San Valentino si festeggia quasi dappertutto il 14 febbraio, ma poche destinazioni sono romantiche come la nostra Firenze. Ogni angolo della città è un invito agli innamorati: c’è tanta bellezza da far sì che una semplice passeggiata diventi un evento indimenticabile, un inno all’amore.
La celebrazione prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino da Terni, e fu istituita nel 496 da papa Gelasio I, in sostituzione dei Lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Fauno, chiamato Lupercus, protettore del bestiame (dai lupi) e campi.
Nato a Interamna Nahars, oggi Terni, nel 176 d.C., Valentino era un vescovo romano martirizzato. Fu scelto come santo patrono degli innamorati perché la leggenda narra che fu il primo religioso a celebrare l’unione tra un legionario pagano e una giovane cristiana, difendendo, quindi, la libera scelta del proprio partner. Si distinse anche, durante la sua opera di evangelizzazione, come guaritore degli epilettici.
La ricorrenza, come la conosciamo oggi, è più recente e si riferisce a biglietti d’amore che Carlo, duca d’Orleans, scrisse nel XV secolo – mentre era prigioniero nella Torre di Londra dopo la sconfitta nella battaglia di Agincourt (1415), nel contesto della Guerra dei Cent’anni – a sua moglie, chiamandola “dolce Valentina”.
Il nome Valentino si trova anche nell’Amleto di Shakespeare del 1601, quando Ofelia canta: ” Domani è San Valentino, su tutti di buon mattino, io picchio alla tua finestra per esser la tua Valentina.”.
Il bigliettino d’amore, il così denominato “valentine”, trovò il maggior successo grazie alla strategia di marketing dell’imprenditrice americana Esther Howland (che ne aveva intuito le potenzialità).
L’amore è bello, ma non si celebra in tutti i paesi. Anzi, in alcuni stati è addirittura vietato, come il Pakistan e l’Indonesia. Ma siamo in Italia, in una delle città più romantiche del mondo, e ogni 14 febbraio l’amore è ovunque!