Firenze è in festa! Il 21 aprile 2024 la città commemora il 450º anniversario della morte di Cosimo I de’ Medici. Sarà un anno ricco di eventi celebrativi, a cominciare dall’inaugurazione, sempre il 21, di una mostra al Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Presidenza Regionale in Piazza Duomo.
Tra le iniziative c’è una super-segreta, programmata per il 27 agosto di quest’anno, esattamente il giorno in cui Cosimo fu nominato Magnus Dux Etruriae, nel 1569, e divenne, grazie alla bolla di Pio V, il Granduca di Toscana. La terza iniziativa annunciata è un concerto in omaggio alla grande affermazione della cultura musicale che si verificò a Firenze in quel periodo.
Chi era Cosimo I de’ Medici
Cosimo de’ Medici nacque nel 1519 dal leader Giovanni dalle Bande Nere e da Maria Salviati, nipote di Lorenzo il Magnifico e discendente del ramo secondario della famiglia Medici.
Trascorse gran parte della sua infanzia e adolescenza alla Villa del Trebbio, situata nel Mugello, e alla Villa di Castello, entrambe proprietà del padre all’epoca, godendo di una vita libera dedicata a attività all’aria aperta come caccia, falconeria, lotta e equitazione.
Cosimo salì al potere nel 1537, all’età di soli 17 anni, dopo l’assassinio del Duca di Firenze Alessandro de’ Medici. Data la sua giovane età e le sue abitudini, si aspettava lui fosse un giovane facilmente influenzabile, ma Cosimo aveva ereditato lo spirito combattivo del padre e della nonna paterna Caterina Sforza e, non appena salì al potere, licenziò i consiglieri e assunse l’autorità assoluta.
Il potere dei Medici divenne così saldo che da quel momento governarono Firenze e gran parte della Toscana attuale fino alla fine della dinastia, con la morte senza eredi dell’ultimo granduca Medici, Gian Gastone, nel 1737.
Cosimo sposò Eleonora di Toledo (1522-1562) nel 1539, figlia del viceré spagnolo di Napoli. Si incontrarono per la prima volta alla Villa di Poggio a Caiano e si sposarono con grande sfarzo nella chiesa di San Lorenzo. Con Cosimo, Eleonora ebbe undici figli e morì nel 1562, all’età di quarant’anni, a causa della tubercolosi.
Cosimo I abdicò nel 1574 in favore del figlio Francesco, ritirandosi definitivamente alla Villa di Castello. Nello stesso anno, morì il 21 aprile, all’età di cinquantacinque anni, già gravemente indebolito da un ictus che limitava la sua mobilità e gli tolse la parola.
Promotore dell’arte
Cosimo seppe sfruttare anche il ruolo politico dell’arte, promuovendo numerose opere che cambiarono il volto di Firenze, conferendo al suo governo l’immagine di potere saggio e illuminato, portatore di prestigio economico e culturale nella città. Tra le varie opere architettoniche da lui promosse, spicca la Galleria degli Uffizi, originariamente destinata agli uffici amministrativi dello Stato e oggi uno dei musei più importanti al mondo.
L’affetto personale di Cosimo per la Villa di Castello lo portò a trascorrere parte del suo tempo libero dagli impegni in città. In pochi anni, Villa e Giardino di Castello furono trasformati in un’allegoria dell’affermazione del governo di Cosimo e delle sue espansioni territoriali.
La passione di Cosimo per la caccia diede impulso, a partire dal 1566, alla costruzione della Villa di Cerreto Guidi. La villa fu costruita secondo uno schema molto semplice ma ricco di valore simbolico come presidio territoriale del nuovo potere fiorentino.