Un’immersione in un universo di profumi, colori e forme. Un’esperienza unica e immersiva che stimola tutti i sensi. L’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella è un “must visit” a Firenze e le ragioni vanno ben oltre i prodotti che troverai.
Iniziamo parlando un po’ di storia. Tutto ebbe inizio nel 1221, quando i frati domenicani fondarono il convento di Santa Maria Novella e iniziarono a prendersi cura, tra le altre cose, del giardino. Da questo giardino, prese avvio una tradizione secolare di farmacologia e preparazioni naturali.
Nel 1542, la prima direzione laica della farmacia conventuale di Santa Maria Novella iniziò le sue operazioni, e da quel momento il luogo fu aperto al pubblico. Settanta anni dopo, nel 1612, l’Officina Profumo-Farmaceutica venne inaugurata con il nome attuale, aperta al pubblico e relativamente autonoma dal convento.
Ma fu solo un secolo più tardi, nel 1774, che i prodotti dell’Officina acquisirono fama mondiale, grazie a Fra’ Cosimo Bucelli, un aromatista e “unguentario” dal 1743, esperto nell’unire proprietà medicinali al piacere. Autore della raccolta di ricette cosmetiche e farmaceutiche intitolata “Segreti della Fonderia Reale”, Bucelli rinnovò gli spazi dell’Antica Spezieria ed espanse la portata della produzione.
Un museo profumato
Cosmetici, fragranze e prodotti per il benessere sono le principali attrazioni dell’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, ma il luogo offre molto di più. Abbiamo condiviso un po’ della sua storia, e ora vogliamo evidenziare l’architettura, che è semplicemente splendida!
A partire dalla vecchia cappella di San Nicola, che subì una profonda ristrutturazione progettata da Fra’ Tommaso Valori, diventando poi la Grande Sala Vendite che conosciamo oggi. I lavori iniziarono nel 1847, quando la crescente fama della farmacia richiedeva la creazione di un salone adeguato per accogliere i clienti. Tutti i lavori furono svolti sotto l’iniziativa di Fra’ Damiano Beni, uno dei più importanti direttori della farmacia. I soffitti a volta gotici, dipinti da Paolino Sarti, raffigurano i quattro continenti, simbolizzando la fama della farmacia e dei suoi prodotti nel mondo.
Il mobilio in legno segue lo stile del XIV secolo, come il lungo bancone che ospita da allora due candelabri in bronzo con figure femminili. Due statue di legno, ancora presenti oggi, alludono alla vita sana, direttamente connessa all’efficacia dei prodotti dell’Officina.
Spazi affascinanti
Oltre alla Grande Sala Vendite, altri tre spazi spiccano nell’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella:
Sala Verde
Costruita tra il 1335 e il 1337, dal 1542 in poi, anno in cui fu registrato il primo libro di entrate e spese, segnando l’inizio delle attività commerciali della farmacia, questa sala ospitava il laboratorio farmaceutico con i suoi forni, bruciatori e strumenti di distillazione.
Nel XVIII secolo, la Sala Verde divenne una zona di ricevimento per ospiti importanti, ai quali venivano servite le specialità della farmacia come l’Alkermes, la China, e soprattutto il cioccolato, una bevanda molto di moda all’epoca. Le farmacie erano luoghi d’incontro, una sorta di salotto dove ci si ritrovava dopo il lavoro per chiacchierare.
La sala è arredata con pezzi in stile Direttorio del XVIII secolo. Sulla parete destra domina l’effigie di San Pietro Martire, dipinta da Matteo Rosselli. Sulla parete opposta si trova lo stemma domenicano di Santa Maria Novella, incorniciato in una ricca cornice intagliata e dorata, sotto la quale si trova il busto in marmo di Fra’ Tommaso Valori, uno dei direttori.
Sopra si trovano i ritratti di tutti i direttori dell’Officina dal 1612, anno della sua fondazione ufficiale.
Antica Spezieria
Così chiamata perché fino al 1848 era il luogo riservato alla vendita e all’esposizione dei prodotti dell’Officina. Fu qui che venne fondata l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella, accessibile attraverso il bellissimo portale progettato da Matteo Nigetti.
La sala dell’Antica Spezieria è decorata con ricchi stucchi sul soffitto a volta del XVIII secolo, raffiguranti animali fantastici, sfingi, draghi, aquile reali, maschere, ghirlande di frutta e rose, tutti motivi tipici del repertorio del XVIII secolo.
La Sacrestia
La sacrestia della Cappella di San Nicola, dal 1612, anno in cui l’Officina adottò il suo nome attuale e divenne la Fonderia Reale, fu convertita in un magazzino. Qui venivano conservati i prodotti acquosi derivati dalla distillazione di erbe e rose, chiamati “acque”. Per questo era conosciuta anche come “Sala delle Acque”. Questi distillati venivano conservati in ampolle di vetro o contenitori di rame, pronti per essere venduti rapidamente ai clienti che portavano i loro recipienti per il riempimento, una consuetudine che durò fino alla fine del XIX secolo. Per una conservazione più lunga, si usavano fiaschi di vetro coperti di paglia per evitare rotture.
Un bouquet fresco e agrumato
In oltre 800 anni di storia, l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella è stata responsabile della creazione di numerosi prodotti di qualità indiscutibile e fragranze ineguagliabili. Ci sono opzioni per tutti i gusti e le necessità, quindi ti suggeriamo di dedicare del tempo per esplorare e trovare ciò che più ti piace.
Se non sei sicuro tra tante scelte, ti consigliamo la fragranza più antica dell’Officina: Acqua della Regina. Quando la giovane Caterina de’ Medici lasciò Firenze nel 1533 per sposare il futuro re di Francia, portò con sé, tra paggi, guardie e dame, un profumiere. Il suo nome era Renato Bianco, che a Parigi divenne René le Florentin, e fu attraverso di lui che l’antica sapienza dei profumieri fiorentini si diffuse in tutto il mondo. Si dice che l’Acqua di Santa Maria Novella, o Acqua della Regina, sia stata creata in omaggio a questo momento. Si tratta di un bouquet fresco e agrumato, ricco di storia e tradizione.