Immergiti in un mondo di lusso aristocratico e magnificenza storica: l’Appartamento della Duchessa di Savoia a Palazzo Pitti, a Firenze, apre finalmente al pubblico. Dopo un attento restauro, questa residenza reale privata, che ha ospitato regine, sovrani e principi dal XVI al XX secolo, diventa ora accessibile a tutti attraverso visite guidate.
Si tratta di un’occasione rara per immergersi nell’opulenza e nell’eleganza di un’epoca passata, esplorando stanze che hanno fatto la storia e dove un tempo vivevano i reali. Situato al piano nobile dell’iconico Palazzo Pitti, l’appartamento prende il nome dalla sua ultima residente, Anna di Francia, vedova del Duca Amedeo d’Aosta, che vi abitò fino al secondo dopoguerra, quando la proprietà passò allo Stato italiano.
A partire da novembre, ogni domenica i visitatori potranno partecipare a tour guidati in diversi orari, per scoprire questo straordinario spazio ricco di dettagli raffinati, arte storica e un’eredità regale senza tempo.
Residenza nobiliare
Dal Cinquecento all’Ottocento, questa parte del palazzo, affacciata sui magnifici Giardini di Boboli, è stata la residenza privata di granduchi, re, regine e altre figure reali.
Tutto ebbe inizio con Cosimo I de’ Medici ed Eleonora di Toledo nel XVI secolo, che trasformarono il palazzo in una grande residenza ducale. In seguito, divenne la dimora di Maria de’ Medici, nipote di Cosimo, che in seguito fu regina di Francia.
Nel Seicento ospitò Ferdinando II e Vittoria della Rovere, che qui accolsero intellettuali e artisti, tra cui il cardinale Leopoldo, fondatore dell’Accademia del Cimento nel 1657.
Nel Settecento il palazzo passò alla Casa di Lorena e successivamente alla Casa Savoia, che diede all’appartamento il nome di “Quartiere d’Inverno”, caratterizzato da interventi architettonici distintivi che ne definiscono ancora oggi l’aspetto. Dopo la fine del Granducato di Toscana, fu conosciuto come “Appartamento di Sua Maestà il Re”.
Tra le stanze aperte al pubblico troviamo il Salotto Rosso, con rivestimenti murali, tappeti simili a arazzi, una console del XVII secolo e un tavolo rotondo in legno intagliato e dorato; lo Studio, dove spiccano un imponente lampadario in bronzo e legno intagliato, oltre a un ritratto di Umberto I dipinto da Eurisio Capocci; e la Camera del Re, che vanta un letto “canapé”, una monumentale stufa e una riproduzione ottocentesca della “Madonna della Seggiola” di Raffaello.
La Casa Savoia
La Casa Savoia è stata una delle famiglie reali più influenti d’Europa, giocando un ruolo cruciale nella storia d’Italia. Originaria della regione della Savoia (oggi parte della Francia), la dinastia si affermò come una delle più importanti del paese.
A Firenze, il legame con la Casa Savoia iniziò dopo l’unità d’Italia nel XIX secolo, con la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861. La Casa Savoia divenne la famiglia regnante del neonato stato italiano, con Vittorio Emanuele II come primo re. Dal 1865 al 1871 Firenze fu capitale d’Italia, prima di cedere il titolo a Roma.
Dal punto di vista architettonico, Palazzo Pitti divenne una delle residenze principali della Casa Savoia dopo l’unificazione. Durante questo periodo fu creato l’Appartamento della Duchessa di Savoia, e la famiglia apportò significative modifiche al palazzo per riflettere il loro status regale.
La presenza della Casa Savoia a Firenze segnò un periodo cruciale della storia cittadina, collegando l’ex Firenze dei Medici alla nuova Italia unificata sotto la monarchia sabauda. La loro eredità è ancora visibile in diversi luoghi e istituzioni, incluso l’Appartamento Reale di Palazzo Pitti, oggi visitabile.