Non è una novità che la nostra proprietà sia molto più di un semplice luogo in cui soggiornare, circondati dal lusso e l’eleganza che meritate. L’Antica Torre Tornabuoni è una residenza storica immersa nell’arte, con camere le cui pareti decorate da affreschi sono vere e proprie opere d’arte.
Come la nostra magnifica Firenze, che restaura costantemente i suoi capolavori affinché mantengano la loro bellezza originale e non si deteriorino col tempo, anche noi curiamo con attenzione le nostre opere d’arte. Questa volta, le protagoniste del restauro sono le Classic Rooms.
Per la stanza 506 è stato scelto un motivo a grappoli. Ispirata a un affresco egizio e riprodotto da una decorazione del Palazzo Davanzati, questa camera rende omaggio a Firenze e alla Toscana, celebrando la secolare tradizione del vino, dell’uva e dell’enologia, elementi che definiscono l’identità di questa terra.
Un’eredità storica e culturale condivisa
Tuttavia, l’eccellenza vinicola non si limita alla Toscana: poco più a sud si estende la Tuscia Etrusca, una regione anch’essa celebre per la sua lunga tradizione vinicola, che ancora oggi vive e prospera, ispirando la scelta del tema dei grappoli per questa suite.
Comprendendo il sud della Toscana, l’Alto Lazio e parte dell’Umbria, la Tuscia è un territorio ricco di storia e cultura, dove la viticoltura ha avuto un ruolo fondamentale fin dall’antichità, creando un legame profondo tra queste due regioni unite dalla passione per il vino.
Attualmente, questa zona sta vivendo una rinascita enologica, grazie a produttori appassionati che stanno valorizzando le varietà autoctone del territorio. Dal Lago di Bolsena a Civitella d’Agliano fino a Orvieto, la regione offre condizioni ideali per la coltivazione del Grechetto e per la produzione di vini dolci di straordinaria qualità, favoriti dal microclima umido generato dal lago e dalla diga di Corbara. Questa abbondanza fa della Tuscia un autentico tesoro enogastronomico.
Pareti a righe
Per la stanza 402 è stato scelto un motivo a righe. “Il disegno delle righe può essere considerato un archetipo con una dimensione araldica, spesso presente negli stemmi, nei tornei medievali e nelle tende da campo”, spiega Corina Ceruti di Places Milano, responsabile del restauro. “Posizionate in verticale, le righe creano l’illusione di ampliare lo spazio. La nostra camera viene valorizzata dal motivo a righe verticali che dona un senso di ampiezza ed eleganza”.
Dalla politica alla moda
Oltre agli effetti visivi, le righe hanno una storia affascinante che aggiunge ulteriore significato alla decorazione. Durante il Medioevo, le righe simboleggiavano il disordine ed erano relegate agli abiti di emarginati — schiavi, servi, eretici e condannati — diventando un marchio sociale. Nel 1254, quando Luigi IX di Francia tornò da una crociata fallita, i monaci che lo accompagnavano furono disprezzati per aver indossato mantelli a righe, considerati un insulto visivo. All’epoca, le righe erano rifiutate poiché rompevano l’armonia delle superfici, viste come simboli di ordine e significato.
Con l’Antico Regime, questo motivo acquisì uno status elitario: le righe verticali iniziarono a distinguere gli aristocratici, mentre quelle orizzontali venivano riservate ai servi. Durante la Rivoluzione Francese, ispirata dalle coccarde e dalla bandiera tricolore, le righe divennero simbolo di cambiamento, assumendo nuove combinazioni cromatiche e stili. Lo spirito ribelle dei sans-culottes, che indossavano pantaloni di tessuto a righe, attraversò presto l’oceano e ispirò la Rivoluzione Americana. Nel 1777, nello stato del Maryland, nacque la celebre bandiera americana con le sue 13 righe orizzontali.
Nel XIX secolo, il motivo a righe conquistò popolarità con la moda nautica, ispirata alle uniformi dei marinai. Nel 1858, la marina francese ufficializzò il famoso tricot rayé blu e bianco. Successivamente, lo stile balneare invase le spiagge e gli armadi, consacrandosi come moda casual. Agli inizi del XX secolo, Coco Chanel rese immortale la maglia Breton, ispirata agli abiti dei pescatori francesi. Con l’industrializzazione tessile, le righe trovarono spazio non solo nella moda, ma anche nell’arredamento d’interni, portando il fascino delle spiagge di Forte dei Marmi direttamente nelle case.