Firenze è una città in cui la bellezza si nasconde nei dettagli. Dietro le sue grandi facciate rinascimentali e i monumenti famosi in tutto il mondo si celano piccole storie—talvolta davvero piccole—che raccontano molto dello spirito creativo e delle tradizioni durature della città. Una delle più affascinanti è quella delle buchette del vino, disseminate lungo i muri di pietra dei palazzi fiorentini.
A prima vista possono sembrare stranezze architettoniche: piccole aperture ad arco, grandi quanto un piatto da portata, spesso incorniciate in pietra e situate appena sopra il livello della strada. Ma queste minuscole porticine hanno un passato sorprendente, radicato nel tessuto sociale ed economico di Firenze.
Un’invenzione fiorentina di ingegno e ospitalità
Le buchette del vino risalgono al Seicento, quando le famiglie nobili, proprietarie di vigneti nella campagna toscana, iniziarono a vendere direttamente il proprio vino dai palazzi cittadini. Queste discrete aperture permettevano agli abitanti di acquistare una fiaschetta di vino direttamente dal produttore, evitando tasse, intermediari e le affollate osterie.
La pratica non era solo comoda: era un simbolo della praticità e dell’innovazione fiorentina. I clienti bussavano alla piccola imposta di legno, passavano le monete e ricevevano in cambio il vino. Le buchette consentivano alle famiglie nobili di mantenere una certa distanza raffinata, pur rimanendo parte della vita quotidiana della città.
La loro utilità divenne particolarmente evidente nei momenti di crisi. Durante le epidemie di peste, incluso il contagio del 1630, queste piccole finestrelle permisero transazioni senza contatto—una forma primitiva di distanziamento sociale. Curiosamente, questa tradizione è tornata silenziosamente durante la pandemia di COVID-19, quando alcune buchette furono riaperte e utilizzate di nuovo per servire vino, caffè e persino gelato in modo sicuro e affascinante.
Nascoste in bella vista
Oggi sono state catalogate oltre 150 buchette del vino solo a Firenze. È facile non notarle, ma una volta che si sa cosa cercare, appaiono ovunque—dall’Oltrarno a Santa Croce, da via del Giglio a via delle Belle Donne. Alcune sono murate, altre ancora aperte, e qualcuna è stata riportata in vita da enoteche e ristoranti lungimiranti.
Un assaggio di tradizione vicino ad Antica Torre Tornabuoni
La zona intorno ad Antica Torre Tornabuoni è particolarmente ricca di buchette del vino, grazie al suo passato nobiliare e alla posizione centrale. A pochi passi dalla nostra residenza storica, lungo via Tornabuoni e le strade adiacenti, si possono trovare diverse di queste originali finestrelle, spesso ignorate dai passanti frettolosi. È un’esperienza deliziosa passeggiare per queste eleganti vie e imbattersi all’improvviso in un portale secolare che un tempo serviva a versare direttamente il Chianti nelle mani di chi lo attendeva.
All’Antica Torre Tornabuoni siamo orgogliosi di essere più di un semplice luogo dove soggiornare—siamo un luogo in cui connettersi con l’anima di Firenze. Le buchette del vino fanno parte di quest’anima: silenziose, sorprendenti e radicate nell’autenticità. Invitiamo i nostri ospiti a scoprire questa tradizione insieme a noi, a camminare lentamente, osservare con attenzione e scoprire le tracce del passato che vivono ancora nei muri di questa città incredibile.
Perché a Firenze, persino un sorso di vino porta con sé secoli di storia—e spesso comincia con una piccola, magica finestra.