In via dè Cerretani, su un fianco della chiesa di Santa Maria Maggiore, dal muro emerge qualcosa di molto strano e inquietante: la testa pietrificata di una donna, meglio conosciuta come la Berta, protagonista di una delle più famose leggende di Firenze. Vi starete sicuramente chiedendo: “Per quale strano motivo una cosa del genere?”. Eccovi accontentati: Cecco d’Ascoli, astronomo, nel 1326 fu accusato di stregoneria e venne condotto a rogo; ma si dice che avesse fatto un patto con il diavolo: se avesse ottenuto un solo sorso d’acqua, si sarebbe salvato. Così, mentre bruciava, urlò ad una donna affacciata di dargli dell’acqua, ma questa gliela negò: così lui le lanciò una maledizione e la testa della malcapitata si trova ancora là.
Un’altra versione della stessa leggenda vuole che la testa sia in realtà di un sacerdote, che affacciandosi dalla chiesa, venuto a conoscenza del patto col diavolo di Cecco, urlò a tutti di non concedere l’acqua al condannato: così l’astronomo, mentre bruciava tra le fiamme, urlò al sacerdote: «E tu di lì il capo non caverai mai». Per questo si dice che la testa pietrificata del sacerdote ancora guarda la statua. Un’altra leggenda su la Berta vuole che invece la donna fosse una fruttivendola, che aveva il banco proprio là; un giorno regalò una campana alla chiesa per avvertire i cittadini dell’apertura e della chiusura delle porte di Firenze: la città la ringraziò con questo omaggio in marmo.